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Come Fare SEO

Come fare SEO

è facile fare SEO se sai come farlo

 

Gli strumenti per fare SEO ci sono tutti, Google ne mette moltissimi a disposizione, oltre ad una guida “quasi” completa per fare SEO.

Che tu abbia un sito fatto con un CMS, che sia un’e-commerce o che sia fatto in HTML, non cambia nulla, il modo per fare SEO è sempre lo stesso.

La parte più laboriosa è ottimizzare il sito, nel caso di CMS o e-Commerce gran parte del lavoro lo si può fare mediante plugin o moduli, settandoli poi nel modo giusto, ossia quello richiesto dai motori di ricerca in genere, compresi i Social Media.

Google ha una preferenza per i siti ottimizzati e ricchi di contenuti vari: testi informativi, contenuti utili, fotografie, video, prezzi.. Tutti quei contenuti utili per gli utenti.

Un sito Web ben ottimizzato passa questi dati a Google che di conseguenza li distribuisce agli utenti in moltissimi tipi di formati.

 

 

Quasi sempre sento questa frase:“Ma si non abbiamo fatto quella cosa lì perché tanto non sarà di certo quella che ci cambia la vita”

Chi dice questo è colui che non raggiungendo risultati attribuisce la colpa alla troppa concorrenza o che per arrivare lì bisogna investire troppi soldi.

 

 

Chi fa SEO in maniera seria conosce il codice HTML, PHP, CSS e spesso anche JavaScript, deve essere in grado di modificare o implementare codici su pagine web, avvalendosi di strumenti adatti per farlo, ma sopratutto deve anche conoscere gli strumenti adeguati per eseguire test, se non viene fatto un buon lavoro, si potrebbe ottenere un effetto contrario, quindi bisogna essere meticolosi in questo.

 

Degli strumenti per fare SEO ne parlerò in maniera più approfondita in un altro articolo, ora voglio parlare di contenuto.


Contenuti SEO

Vorrei iniziare a parlare del famoso meta tag keyword meta name=”keyword”>, molti mi chiedo se devono usarlo e come, molti lo usano malamente (un copia incolla per tutto il sito)..

Il meta tag keyword non è più tenuto in considerazione dal 2011, non è più utilizzato da Google, Bing o Yahoo!

Per capire meglio, parliamo della storia dei tag meta keyword e del motivo per cui sono stati creati. Prima di Google, i motori di ricerca erano molto semplici. Hanno analizzato il Web e creato un database ricercabile, simile ai motori di ricerca di oggi, ma non erano molto intelligenti. Avevamo Altavista, Lycos, Yahoo, WebCrawler, Infoseek e altri primi motori di ricerca, per lo più defunti. Questi motori eseguivano la scansione del Web e utilizzavano i metatag, incluso il metatag della parola chiave (<meta name=”keyword”>), per conoscere gli argomenti trattati da un sito Web.

Ovviamente, questo metodo si basava sulla fiducia dei webmaster nella speranza che avrebbero inserito solo parole chiave correlate al loro sito, ma questo si è rapidamente disintegrato mentre i webmaster hanno imparato che potevano classificarsi per parole chiave altamente cercate semplicemente aggiungendoli al loro tag meta keyword. Questo abuso ha spinto la necessità di un modo migliore per classificare i siti web.

I motori di ricerca hanno inventato nuovi fattori di ranking per provare a combattere lo spam quando un nuovo arrivato si è presentato sulla scena. Google si è presentato con un algoritmo che ha preso in considerazione alcune cose, per lo più basate sull’autorità di un sito, un algoritmo basato su “PageRank”. Più siti sono collegati a te più alto è stato classificato il tuo sito.

Con il passare degli anni, tutti i motori di ricerca sono diventati più intelligenti e hanno un algoritmo di classificazione molto migliore. Poiché i meta tag per le parole chiave sono stati spesso inviati tramite spam, molti hanno iniziato a trovare modi per eliminare questo metodo e esaminare il contenuto effettivo.

Le keyword ovvero le parole chiave che vengono tenute in considerazione ora sono quelle contenute nel paragrafo in chiave semantica.

Google riesce a riconoscere se quella parola chiave è pertinente al resto del contenuto della pagina, per cui le parole chiave devono essere inserite in modo naturale, pensare di posizionarsi bene ripetendo molte volte una parola chiave spesso è un danno. Perché nella SEO sono moltissimi i fattori di Ranking.

La regola d’oro è:“Scrivi per l’utente senza pensare al posizionamento”

Inserire la parola chiave in grassetto è utile per fare capire all’utente che sta facendo una panoramica della pagina che in quel paragrafo dove vede la parola chiave in grassetto Scarpe Rosse, si parla di scarpe rosse e se è entrato nella pagina perché cercava scarpe rosse, probabilmente leggerà per primo quel paragrafo perché è più pertinente alla ricerca che aveva effettuato.


Titoli di pagina – <meta name=”title”>

Il titolo della pagina di un sito web possiamo dire che sia la parole chiave più potente di quella pagina, marchiata con tag H1, deve descrivere in pochissime parole il contenuto della pagina, ma se possiamo, dobbiamo scriverlo in chiave semantica..

La lunghezza del titolo va da 30 a 71 caratteri (spazi compresi).

Se dovete fare un lavoro massivo vi consiglio di usare un contacaratteri.

 

Cosa vuol dire chiave semantica?

In chiave semantica significa scrivere nello stesso modo o quasi in cui le persone cercano.

Facciamo un esempio:

Nella ricerca che vediamo nello screenshot, ho inserito la parola chiave “Come fare*”, l’asterisco significa per indicare a Google “metti tu la parola mancante”.

Prendiamo in esempio la terza voce consigliata da Google Instant, Come fare la besciamella.

Se ho un blog di cucina avente già un discreto Ranking sulla Serp e creassi un articolo il cui titolo è “Come fare la besciamella”, avrei alte probabilità che il mio articolo finisca nella prima pagina di Google.

Al contrario, non scrivendo in chiave semantica, il mio articolo avrebbe come titolo “Ricetta per fare la besciamella”, in questo caso avrei possibilità più scarse di posizionarmi in prima pagina con la ricerca che ha appena fatto l’utente.

Tutto chiaro?

Questa è la definizione di ricerca semantica.

Perché è così importante?
Perché ad oggi moltissime persone (oltre il 60%) inizia la ricerca da uno smartphone, il 90% delle ricerche avvengono su Google, sia che venga usata l’App di Google, sia che venga usata Siri (Google paga circa 3 milardi di dollari all’anno per essere il motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple);

Le ricerche avvengono in modo vocale: Chiedi a Siri..   Chiedi a Google..

Ecco dove nasce la ricerca semantica.


Descrizione – <meta name=”description”>

La meta description è la descrizione che apparirà nei risultati di ricerca.

Questo però non è sempre vero, vediamo perché…

Google la spiega in questo modo:

Non è necessario che la meta descrizione contenga solo una una frase, perché rappresenta anche il punto ideale per inserire informazioni sulla pagina. Ad esempio, notizie o post su blog possono indicare l’autore, la data di pubblicazione e informazioni sulle fonti. In tal modo, i potenziali visitatori otterranno informazioni molto pertinenti che altrimenti non potrebbero essere visualizzate nello snippet. Analogamente, nelle pagine dei prodotti, le informazioni chiave (prezzo, età, produttore) possono essere distribuite in tutta la pagina. Una meta descrizione accurata raggruppa tutti questi dati.

La spiegazione è esatta, ma c’è una cosa che non è spiegata da nessuno.

Hai una pagina o un articolo di blog, come questo che stai leggendo, se inserisco la <meta name=”description”>, Google nel 95% dei casi mostrerà tale descrizione che ho inserito.

Ma se l’articolo di blog o pagina contiene diversi paragrafi (il paragrafo si crea quando vado a capo, se guardi l’html è racchiuso tra i tag <p>testo…</p>) e io non inserisco una meta description, cosa succede?

Google farà vedere la descrizione del risultato di ricerca in modo dinamico, significa che andrà a prendere parti di testo di quella pagina o articolo secondo lui più pertinenti o più probabile che contengano le parole chiavi che l’utente ha digitato per effettuare la ricerca, ecco il motivo per cui le parole chiave che abbiamo usato per la ricerca le vediamo in grassetto nelle descrizioni dei risultati di ricerca.

Ma quindi è giusto o sbagliato inserire una <meta name=”description”>?

A mio parere, se è una pagina aziendale che necessita di descrizione statica allora è giusto inserire una descrizione accurata che descriva quella pagina.

Se è una pagina di sito che contiene una lunga descrizione ben formattata, oppure un articolo di blog, io non la inserirei e lascerei a Google il compito di mostrare quello che per lui è più pertinente per l’utente che sta cercando, anche perché Google ha una cronologia dell’utente che naviga, quindi potrebbe conoscere molto bene cosa sta cercando in quel momento.

Lunghezza della meta description

Google nei risultati di ricerca naturale mostra descrizione fino a 160 caratteri (spazi compresi).

Se però stai scrivendo un blog ottimizzato per la SEO, all’inizio della descrizione Google inserirà anche la data di pubblicazione dell’articolo, quindi lo spazio disponibile diventa di 142 caratteri.

Vi sono molti altri tipi di formati disponibili con lunghezze diverse, ma attualmente si intende solamente le ricerche normali e naturale nella Serp.


Descrizione immagini

Come fa Google a identificare e/o riconoscere un’immagine mediante il testo se un’immagine non può avere testo?

Google indicizza e classifica le immagini mediante il titolo dell’immagine, ad esempio montagna-gennaio.jpg, saprà che è una foto che riguarda la montagna in gennaio.

TAG ALT: è il tag più importante nelle immagini, questo tag non serve solo per mostrare un testo alternativo su eventuali dispositivi che non stanno mostrando quella immagine, ma è una vera e propria keyword dell’immagine, quindi direi che è d’obbligo inserire il tag Alt su ogni immagine che abbiamo nel sito web.

Nel codice html si presenterà così: <img src=”montagna-gennaio.jpg” alt=”Foto famiglia montagna gennaio”/>

Il tag Alt nelle foto è un elemento importantissimo ai fini del posizionamento.


 

In questo articolo ho voluto inserire le nozioni base della SEO per la stesura dei contenuti, potrebbero sembrare cose elementari, ma ad oggi vedo articoli o pagine di siti web redatti contro ogni ottica SEO, siti web aziendali realizzati da professionisti, mi chiedo se la loro è una strategia per non fare indicizzare il sito web, ma essendo che molti di questi sono e-commerce che devono vendere, mi sono fortemente convinto che è mancanza di professionalità.

La SEO può portare a risultati meravigliosi, ma richiede molto tempo per lo studio, molto tempo per i test, tempo di realizzazione, in particolare se devo io redare contenuti nel tuo settore che non conosco, prima di redarli devo studiarmi il tuo settore, la tua concorrenza, i tuoi prodotti o servizi e poi posso iniziare a creare contenuti di valore per i potenziali lettori o clienti.

Spero che questo contenuto possa essere di aiuto per qualcuno.

Buona SEO!

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